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03/11/2025
Il Metodo Classico è la tecnica più antica e pregiata per produrre vini spumanti, nata in Francia con lo Champagne e adottata anche in Italia per Franciacorta, Trento Doc e Oltrepò Pavese.
La rifermentazione avviene in bottiglia:
si aggiungono lieviti e zuccheri al vino base,
la bottiglia viene chiusa con tappo a corona,
le bollicine nascono lentamente durante mesi (o anni) di affinamento sui lieviti.
Il risultato? Bollicine fini e persistenti, profumi complessi di pane tostato, crosta di pane, frutta secca, una struttura elegante.
Il Metodo Charmat – detto anche Martinotti, dal nome dell’enologo piemontese che lo inventò – prevede la rifermentazione in autoclave (grandi contenitori in acciaio a pressione).
processo più rapido (da poche settimane a qualche mese),
conserva aromi freschi, fruttati e floreali.
Perfetto per vitigni aromatici come Malvasia di Candia, Moscato o Prosecco.
Il risultato è un vino più leggero, immediato e frizzante, ideale per aperitivi e piatti delicati.
Metodo Ancestrale: il più antico, la rifermentazione avviene direttamente in bottiglia senza sboccatura, con sedimenti naturali. Oggi riscoperto nei “pet-nat”.
Metodo della rifermentazione in bottiglia senza sboccatura (tipo Colfondo nel Prosecco): simile all’ancestrale, ma con tradizione specifica veneta.
Se cerchi eleganza e complessità, punta su un Metodo Classico.
Se preferisci freschezza e bevibilità immediata, il Charmat è l’ideale.
Se ami le cose rustiche e naturali, prova un Ancestrale.
L’importante è sapere cosa hai nel bicchiere: ogni metodo regala un’esperienza diversa.